Coerenza e Compromesso
Uno stile di vita totalmente coerente con le proprie idee è un lusso che si possono permettere solo coloro che si emarginano dallo stesso rinunciando a cambiarlo e i menefreghisti.
I primi hanno maturato la forza di distaccarsi da ogni filo che li legava a tutto ciò che ritenevano sbagliato, scegliendo di salvare loro stessi ritagliandosi un lembo di mondo “giusto”, lasciando perdere tutto il resto. I secondi invece usano il mantra “me ne frego di tutto quindi va bene tutto” e il carnefice ringrazia.
Esiste un sistema intriso di ingiustizie in cui nasciamo e a cui veniamo abituati senza averlo scelto, esiste il dissenso ed esistono gli escamotage per denigrare il dissenso sempre più spesso basati sulla presunta colpevole incoerenza del dissidente.
Naturalmente, più è profonda la riflessione che abbiamo il coraggio di concepire e più sarà difficile sradicare la relativa abitudine, del resto non è neanche logico che PRIMA si rivoluziona lo stile di vita e DOPO si inizia a maturare una critica radicale.
La coerenza con le nostre azioni viene da sola, senza sforzi, in accordo con le consapevolezze che maturiamo, con i mezzi che abbiamo a disposizione e ovviamente con la specifica situazione personale in cui siamo ritrovati senza volerlo davvero.
L’illogicità di denigrare il dissenso strumentalizzando la coerenza emerge chiaramente negli ipotetici ragionamenti assurdi che dovremmo fare, ovvero banali scuse per stare zitti e conformarsi in silenzio, cosa per la quale non occorre nessuna critica, nessuna riflessione, nessuna consapevolezza, e non è una casualità. Per esempio:
“Stavo per criticare la tecnologia, ma poi mi sono ricordato che la uso, che stupido.”
“Stavo per criticare gli abusi di potere delle forze dell’ordine, ma poi mi sono ricordato che se ho dei problemi mica chiamo Batman, che stupido.”
“Stavo per criticare le banche, ma poi mi sono ricordato di avere un conto, che stupido.”
“Stavo per criticare le multinazionali della farmaceutica per gli esperimenti fatti sui bambini in Africa, ma poi mi sono ricordato di aver preso degli antidolorifici, che stupido.”
“Stavo per fare una critica alla famiglia come istituzione culturale, ma poi mi sono ricordato di voler bene ai miei genitori, che stupido.”
“Stavo per fare una critica all’effetto che hanno i soldi sulle persone, ma poi mi sono ricordato che quando mi danno lo stipendio lo accetto, che stupido.”
“Stavo per scrivere una critica allo stato ma poi mi sono ricordato che se mi serve l’ambulanza ci salgo, che stupido.”
Fonte: Logica Convenzionalista
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