SCRIVI FELICITA’, LEGGI MALESSERE
Abbiamo la giornata internazionale della felicità.
Io però non capisco dove sia sta felicità.
Nel mondo povero, come conseguenza di quello che fa il mondo ricco, la gente si trova a dover affrontare problematiche enormemente più grandi di loro: guerre, epidemie, crisi economiche, genocidi. Nessuna di queste problematiche può essere risolta usando abilità personali o buona volontà. I problemi della civiltà sono fuori portata ed incontrollabili.
Quindi si è costretti a farsi schiavizzare dentro una miniera, in dei campi, in delle fabbriche, o altre strutture simili. In cambio della sopravvivenza più misera che si possa immaginare.
Il tutto mentre si prevede che nel giro di poco tempo vedremo il primo triliardario e mentre le 300 persone più ricche hanno quanto i 3000000000 più poveri.
E nel mondo ricco, quello del benessere?
Partendo dalle cose meno gravi, possiamo già vedere diversi fattori che ci indicano che c’è qualcosa di profondamente sbagliato.
Le malattie nervose sono in crescita: attacchi di panico, anoressia,bulimia, autismo, spasmofilie, tic nervosi.
Le attività più comuni della vita diventano problematiche: dormire (solo in Italia 12 milioni di persone soffrono di insonnia), mangiare (celiachia, intolleranze alimentari, ipersensibilizzazione agli alimenti, crisi di rigetto e anafilattiche), andare di corpo, respirare (sistema immunitario a pezzi ed allergie a tutto: fieno, polline, acari, polvere, muffa).
Quasi l’80% della popolazione adulta che vive nei paesi ricchi ha problemi di ipertensione e l’infarto costituisce la causa più frequente di morte prematura.
In generale contrarre una qualsiasi malattia, stare male, soffrire continuamente di problemi di salute non rientra più nelle questioni allarmanti. E’ “normale” che succeda così.
Guardando invece agli indicatori più rilevanti?
Per quanto riguarda la violenza, sono in aumento i casi di stalking, di bullismo, di mobbing, di molestie sessuali, di omicidi, di raptus.
Gli strumenti di distruzione di massa in mano agli Stati sono sempre di più.
Aumentano gli infanticidi. Solo in Italia, vi sono 30 casi di infanticidio all’anno: tre mamme italiane uccidono il loro neonato senza apparente motivo ogni mese.
Queste non sono tendenze naturali dell’essere umano, ma derivano dal contesto di vita. Stiamo bene?
Aumenta anche la violenza contro se stessi. L’incidenza del suicidio è cresciuta del 60% negli ultimi 45 anni.
In Giappone quasi 100, ovvero una ogni 15 minuti. In Cina le persone che si tolgono la vita ogni giorno sono 685 ed il suicidio è la prima causa di morte tra le persone nella fascia dai 14 ai 35 anni. In Francia è la seconda causa di morte tra i ragazzi di età tra i 14 e i 24 anni.
Negli USA si uccidono 75 persone al giorno. Inoltre gli statunitensi che tentano il suicidio sono quasi 6000 al giorno, e, ogni anno, 300 bambini americani di età compresa tra i 10 e i 14 anni la fanno finita.
In generale nel mondo una persona si suicida ogni 40 secondi.
Teniamo conto che parliamo di un gesto che va contro uno dei pochi istinti ancora presenti nell’essere umano, quello di sopravvivenza. In natura, salvo casi e situazioni particolari, gli animali non si suicidano. Nel mondo civilizzato il suicidio è attualmente la decima causa di morte con circa un milione di vittime all’anno.
Nel mondo del benessere ciò che regna è il malessere.
Tutto questo è una fortissima conferma del fatto che c’è un disperato bisogno di ricostruire completamente tutta la società, senza aggrapparsi a mezze/false soluzioni. Il problema è radicato al principio di tutto questo sotto forma di diverse sfaccettature, tutte basate sul dominio. Anche la parte teoricamente privilegiata i cui agi dipendono dallo sfruttamento della parte schiavizzata pare non riuscire a vivere. Mi chiedo quale sia il senso di ostinarsi a continuare in questo processo addirittura difendendolo a discapito di noi stessi, degli altri animali e di tutto il pianeta.
Guardando il mondo moderno, dov’è la felicità?
Fonte: Mosca Bianca
Leave us a comment