IPOCRISIA CIVILE
Chiariamo una cosa.
Nessuno è morto per i miei diritti, nessuno è mai morto per la Patria e minchiate simili: quei morti in guerra non erano volontari, mossi da chissà quali nobili sentimenti, ma persone obbligate a rischiare la vita e obbligate ad uccidere, proprio come degli schiavi.
Chi li ha resi oggetti, armi da schierare sul campo di battaglia, carne da macello da esporre sul tavolo dei vincitori come pretesti per poi ottenere vantaggi materiali e commerciali è chi i nazionalisti e i patrioti conoscono come “stato”, “sistema democratico” o “Patria”.
Su di questi ricadano quelle morti, non certo su chi si rifiuta di essere assoggettato mentalmente ad una retorica ipocrita dai finti valori, propaganda durata fin troppo e a cui tuttora stiamo assistendo.
Voi che parlate di confini, che dividete il mondo in “noi” e “loro” (dove ovviamente nel “noi” risiedono i buoni valori della civiltà e nel “loro” l’inettitudine del selvaggio e l’improduttività da biasimare come piaga sociale), sappiate che la vostra condizione di agiatezza fonda le radici nello sfruttamento crudele e violento delle “loro” terre; il mondo non è nato così spartito tra ricchi e poveri, nessuna calamità ha reso l’Africa una terra di tribolazioni e l’Europa (o gli Stati Uniti) quella della ricchezza: il processo di arricchimento è stato graduale e costante, come costante è stato il saccheggio di quelle terre che, ora, la propaganda vi illustra come “disgraziate” solo per mettervi la coscienza in pace e continuare a credere di essere i difensori di una fortuna ereditata per meriti celesti, e non coloro che invece godono di una lunga filiera di sfruttamento e violenza.
Aprite gli occhi: siete i mandanti inconsapevoli delle guerre che in questo momento avvengono nel mondo.
Siete i responsabili di quei “flussi migratori” che vorreste bloccare perché “qui non c’è posto…”.
La vostra realtà è frutto di centinaia d’anni di calunnie e ipocrisie raccontate per sostenere un castello di illusioni che vi facesse credere di essere i “buoni e virtuosi” da contrapporre ai “cattivi e crudeli”: quando in realtà i crudeli eravate, eravamo, proprio “noi”.
Prima avremo consapevolezza di questa ipocrisia che molti ritengono realtà, prima potremmo porre rimedio a questa farsa che tutti chiamano “civiltà”, ma che invece è la “forma mentis” dello schiavista violento e saccheggiatore.
Fonte: Iperfocale
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