Che famiglia debosciata!
“Dunque, riassumendo, questi sono i passi da compiere:
Avviare un’indagine;
Attivare la gogna mediatica;
Togliere la patria potestà;
Affidare la piccola ad una famiglia degna di questo nome;
Rassicurare i cittadini onesti e le loro famiglie che la retta via è sempre la stessa e che gli sbandati vanno curati, non certo imitati.
Tutti d’accordo? Procediamo!”
Che paura, eh? Eppure in tanti s-ragioniamo ancora così. E non ci sarebbe troppo da sorprendersi se qualche anima timorata di Dio proponesse dei passi simili per la famiglia Palmer Fellmer.
Conoscete questa famiglia?
Sono Nives Palmer, Raphael Fellmer e la loro piccola Alma Lucia. E per molti potrebbero esser colpevoli di incarnare la quintessenza della “famiglia debosciata”.
Non hanno una casa loro, non hanno né soldi né un conto in banca e si cibano di prodotti che altri buttano via!
Interessante, vediamo di conoscerli meglio…
Innanzitutto, Raphael Fellmer, laureato in Scienze politiche, decide di partire dall’Olanda nel gennaio del 2010, insieme ad altri due amici, per un “viaggio dell’Umanità” in uno stato di “sciopero del denaro permanente”. In quindici mesi percorreranno, via terra e via mare 32.000 km grazie a passaggi gratuiti su oltre 500 veicoli, ovunque andranno, dalla vecchia Europa al Messico, dalle Americhe all’Africa, incontreranno la generosità, la benevolenza, la condivisione di altri esseri umani. Non useranno il denaro, perché troppo lunga è la lista delle sciagure che ne derivano. Non useranno acqua in bottiglia, perché la plastica inquina ogni angolo del pianeta. Si sposteranno soltanto con l’autostop (ma anche con il barcastop) per ridurre la loro impronta ecologica usando quel che è già in movimento. Dormiranno all’aperto, per gridare l’ingiustizia di un mondo cementificato, di alberghi, ville e seconde case, dove milioni continuano a non avere un tetto.
Soprattutto proveranno a loro stessi, a noi e al mondo che un’economia del dono esiste già, che siamo tutti uniti, interconnessi, che dipendiamo gli uni dalle altre e, tutti, da Gaia. In questo incredibile viaggio, nella tappa della Guyana, Nives Palmer, laureata in Psicologia, si aggiunge al gruppo ed in Messico, con l’unione di Nives e Raphael, si aggiunge anche Alma Lucia che nove mesi dopo, nascerà a Berlino. Ed eccoci di nuovo alla famiglia “debosciata”. Del resto, come potevano dopo un viaggio simile ripiombare nella società del consumo, dell’usa e getta, del profitto sopra ogni cosa… Hanno, semplicemente, continuato a vivere il “nuovo paradigma”. Cercano di vivere una vita a basso impatto ambientale.
Abitano in una casa che fu dimora di un eroe della resistenza tedesca e che condividono con altri amici e attivisti, praticano la condivisione, lo scambio ed il riciclo per la maggior parte delle loro necessità, ricevono e restituiscono favori, spendono un euro al giorno ed il denaro non rappresenta per loro una preoccupazione. Quello che li preoccupa è lo spreco, l’incredibile quantità di prodotti che vengono buttati ogni giorno, ogni ora, ogni istante, in particolare lo spreco di cibo. Si nutrono perciò loro stessi, seguendo un’alimentazione vegana, con cibo recuperato nei cassonetti o prima che ci finisca dentro, selezionandolo fra i prodotti biologici e del commercio equo. Questa loro sensibilità ha dato il via ad un’importante collaborazione con i pionieri del food sharing tedesco, insieme stanno progettando una app per mettere in contatto chi ha bisogno di cibo con chi lo ha e lo vuole donare. Per il resto vivono bene e in armonia e raccontano in tanti modi la loro esperienza. Certo, a pensare alla piccola Alma Lucia che dovrà crescere in una famiglia così debosciata a noi si stringe davvero il cuore, e a voi?
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Tratto da: 33! L’economia che fa cantare di gioia
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