REGISTI AL TEMPO DEL DONO
“Può un uomo solo far sognare un intero paese?”
Questa è la domanda che apre un docufilm da non perdere, El Ambulante, la storia di un regista speciale, l’argentino Daniel Burmeister. Daniel per la maggior parte della sua vita è stato un tuttofare: dall’idraulico al riparatore d’infissi, dall’insegnante di francese allo chef… Poi, alla soglia dei sessant’anni, la svolta: il cinema! Realizzare un film tutto da solo, sceneggiatura, riprese, regia, montaggio… un’impresa che non lo spaventa proprio, nel giro di pochi anni riesce infatti a produrre qualcosa come 80 film. Ma ciò che rende ancor più unica quella che altrimenti sarebbe solo la storia di un sogno, e che le fa trovare perfetta dimora all’interno del nostro libricino è l’approccio commerciale del nostro cineasta solitario. Daniel si è affidato fin dall’inizio all’economia del dono. Una volta individuato il paese dove girare il suo film, per prima cosa si presenta dal sindaco proponendogli di realizzare un lungometraggio dove possano recitare gli abitanti del posto. Lui si impegna a realizzarlo in un mese ed in cambio chiede soltanto vitto e alloggio. Daniel alla fine dei 30 giorni, durante i quali l’intero paese vive al ritmo della pellicola, farà dono del proprio film a tutta la cittadinanza con una proiezione sul grande schermo che vedrà riuniti tutti, attori, comparse, vicini…
La gioia del vedersi attrici e attori in un vero film, le risate nell’osservare amiche ed amici recitare in ruoli a volte assai diversi dal loro quotidiano, il senso di dignità che viene restituito a paesini sperduti che spesso contano poche centinaia di anime, tutto ciò è impagabile. E infatti Daniel preferisce l’ospitalità dei paesani per un mese e la loro riconoscenza per sempre a un mucchietto di pesos o dollari che siano. E a vedere la sua commozione quando guarda da dietro le quinte i suoi film e le reazioni del pubblico, non ci stupisce questo suo scommettere sull’economia dei sogni. Sì, un uomo solo può far sognare un intero paese. E un intero paese colmare di gioia el ambulante. Vogliamo introdurvi anche ad un altro regista che percorre le strade del dono …a cavallo!
Silas Hagerty, un regista statunitense che, appena conclusa la scuola di cinematografia, iniziò ad interrogarsi su come avrebbe potuto far dono agli altri della sua passione. Dopo una serie di progetti di gift economy, incluso dei corti molto interessanti che potete trovare sul suo sito, arriva Dakota 38. Un lungometraggio splendido che racconta della visione di un nativo americano, Jim Miller, del suo sogno di marciare a cavallo insieme ad altri nativi, nel freddo inverno del South Dakota, per onorare la memoria delle vittime della più grande esecuzione di massa degli Stati Uniti e, se possibile, riconciliarsi con chi ha distrutto il suo popolo. Il 26 dicembre del 1862 il presidente Abraham Lincoln (che noi conosciamo solo per la sua politica anti-schiavista) fece impiccare, contemporaneamente, con un unico strappo di corda, 38 uomini Dakota. Silas Hegerty nello spirito del dono tanto diffuso nella cultura dei nativi americani, non ha avuto esitazione a donare questo capolavoro (non è un’esagerazione), che ha richiesto anni di lavoro, alla comunità nativo-americana. Un film che è stato realizzato esclusivamente grazie alle donazioni di 500 sostenitori ed all’aiuto di tantissimi volontari. Un altro esempio di come le possibilità di una vita creativa, in questo caso la creatività del grande cinema di due registi sud e nord americani, siano sempre più legate all’economia dei sogni piuttosto che ad un’economia dei dollari, che rischia di spegnere la nostra voglia di sognare. Allora, buona visione, buoni sogni e buona regia a tutti i futuri cineasti del dono italiani!
Tratto da: 33! L’economia che fa cantare di gioia
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