I TRENI VANNO A CANZONI? LE AUTO VANNO A POESIE!
“Il paesaggio era semplicemente fantastico, da restare a bocca aperta, più che dentro ad un treno sembrava di essere al cinema, ma ti assicuro che senza Joanna e la sua musica questo viaggio non sarebbe stato così memorabile”.
Il paesaggio è quello della natura selvaggia del Canada, il treno è lo storico The Canadian che va da Vancouver a Toronto e la musica è quella della cantautrice Joanna Chapman-Smith. A Joanna, come ad altri artisti, la compagnia ferroviaria Via Rail, proprietaria del treno, ha dato la possibilità di viaggiare gratuitamente in cambio… delle sue canzoni. Senza orari determinati, lasciando quindi che ogni volta sia una piccola sorpresa, Joanna e gli altri musicisti, ma anche altri tipi di intrattenitori, si esibiscono per il piacere dei viaggiatori, rendendo il lungo viaggio ancora più bello, facilitando l’emergere fra i passeggeri di una bella convivialità ed interrompendo la monotonia dello sferragliare con un’atmosfera allegra e creativa. I viaggiatori rimangono soddisfatti, la compagnia ferroviaria pure e chi ha per amica una chitarra, vede riconosciuto il proprio valore. Perché in un’economia dei sogni il valore dell’espressione creativa non può non essere riconosciuto! Passando dai treni alle automobili, possiamo oggi assistere agli affascinanti fenomeni dal car sharing e del car pooling, segnali di un’economia della condivisione (sharing, in inglese) e di una maggiore sensibilità ambientale.
Ci accorgiamo però di come, in entrambi i casi, l’accento venga messo su quanti euro possiamo risparmiare, piuttosto che su quanto l’incontro con altre persone potrebbe arricchirci. Certo in tempi di magra condividere le spese può servire, ma crediamo che oggi possa servire anche di più condividere, fosse anche per pochi chilometri, le passioni, i sogni, i talenti di altri esseri umani. E allora, la prossima volta che accettiamo altri passeggeri sulla nostra auto, lasciamo che il passaggio offerto sia un vero e proprio dono e al posto di qualche euro, proviamo a chiedere un racconto, una canzone, un sogno, una poesia! Cerchiamo di non far recuperare dal vecchio sistema basato sul denaro queste nuove e belle possibilità di incontro fra persone, iniziamo a vedere il nostro valore svincolato dagli stupidi euro. Immaginate di percorrere un pezzo di strada con una persona solare e spiritosa, che vi faccia fare delle grasse risate, quanti euro dovreste valutare questa allegria?
E se leggendo queste righe vi venisse su l’obiezione: “Sì, ma il pieno chi me lo paga”, ricacciatela giù e pensate alla fiducia nutriente che nasce dall’incontrare, nell’economia del dono e dei sogni, un altro essere umano. Quella fiducia, ne basta un pizzico a volte, potrebbe cambiarvi la vita. E potreste decidere che il vostro futuro mezzo di trasporto sarà alimentato soltanto da poesie… Fidatevi e mettetevi l’animo in pace, essere sognatori, oggi, è un imperativo!
Tratto da: 33! L’economia che fa cantare di gioia
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