25 Aprile: Che cosa si festeggia?


Celebrare dei martiri che hanno avuto il coraggio di dire “NO!” e combattere un sistema che gli sembrava ingiusto?
Per quanto in realtà stiamo parlando di un gruppo estremamente eterogeneo, tralasciando quelli che lo facevano solo perché fedeli ad un partito (che in quello stesso momento rappresentava solo un’altra dittatura) e tralasciando anche coloro che si sono macchiati degli stessi crimini e stessi atti orrendi di quelli che volevano combattere… sono d’accordo: il gesto, in quanto tale, è degno di essere celebrato.

Ma in questo giorno celebrare la libertà no! Perché sarebbe ipocrita e sarebbe in assoluta antitesi con la celebrazione del gesto di quei martiri in quanto dimostrerebbe che quelle morti, quel coraggiosissimo “NO!”, non ci hanno ancora insegnato nulla: non ci siamo mai liberati degli stessi fantasmi, fanatismi e mentalità che hanno generato quei mostri che pensiamo essere ormai lontani e che, in realtà, ci guardano ancora dagli stessi balconi, dalle stesse sedi, dalle stesse poltrone, dalle stesse logge, proprio oggi, mentre brindiamo.

Ci vuole qualcuno che si prenda l’antipatica croce di suggerire che forse la dittatura s’è solo trasformata e ricordare che siamo sempre e solo vittime del potere perché, ricordiamo anche questo, se “i nostri” avessero perso, staremmo festeggiando lo stesso, solo un epilogo diverso. La storia vince sempre. E la storia è la narrazione del potere.

Si parla anche di patria, di difesa del nostro paese, si mostra fieri il tricolore. Come se non fosse stato lo stesso concetto di patria e di straniero a manipolare e convincere perfetti sconosciuti ad odiarsi e farsi del male, ognuno convinto di fare il proprio dovere. Avessimo davvero capito da cosa ci siamo liberati, non ci sarebbero bandiere per le strade oggi.

Quindi, alla fine, io credo che nel “giorno della liberazione” l’unico messaggio che possa avere senso è, al di là di ideologie, fatti storici e manipolazioni mediatiche, capire che cosa sia davvero la libertà in modo da riconoscere di cosa siamo ancora schiavi. Altrimenti celebrare questo giorno non ha alcun senso.

Fonte: Mason Massy James

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