INGABBIATI DALLA CIVILTA’
“Tokyo compression” è il progetto del fotografo tedesco Michael Wolf, realizzato per raccontare la metropoli giapponese attraverso i volti dei cittadini ingabbiati nella metropolitana e per denunciare che cosa sia diventata la “civiltà”.
Sopratutto nelle ore di punta la metropolitana si trasforma nell’ultimo posto in cui si vorrebbe essere, un posto in cui non si riesce quasi più a respirare e a compiere alcun movimento. Nello specifico, i vagoni accolgono un numero di persone talmente elevato da trasformarsi in luoghi pericolosi in cui non vi è la possibilità di muovere un braccio fino al punto di schiacciare il proprio viso al finestrino.
Visi che diventano tutt’uno con il vetro, corpi schiacciati l’un l’altro, nessun confine personale, nessuna intimità, aria rarefatta e non sufficiente per il numero di persone presenti; e, nonostante tutto, costretti a vivere tutto ciò perché il lavoro chiama e bisogna rispondere. Donne e uomini sofferenti, boccheggianti, con espressioni facciali che chiedono aiuto, annaspando in uno spazio vitale ridotto al minimo, da sembrare morti e inscatolati come sardine, ammassati senza ritegno.
Michael Wolf da sempre si dimostra attento osservatore di dinamiche sociali che denuncia con tutti i mezzi a suo disposizione, primo fra tutti quello fotografico che produce una forte risonanza per via dell’immediatezza visiva con cui fa giungere il messaggio allo spettatore; diretto e violento come un pugno nello stomaco, doloroso come uno schiaffo in pieno viso, pronto a risvegliare le coscienze dal torpore in cui spesso ci avvolgiamo fatto di pressioni dal mondo esterno, di tempistiche da rispettare, in una estenuante e priva di senso gara al raggiungimento di un fittizio equilibrio vitale. ci
Un progetto fotografico che è lo specchio perfetto del sistema e del momento storico-sociale che stiamo vivendo, una corsa disumanizzante contro il tempo che ci fa perdere contatto con noi stessi.
E’ questa la “civiltà” che vi piace?
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