Prede e Predatori (sub Eng)
(ITA/ENG)
– Ita
In natura le prede possono semplicemente essere fortunate, possono scappare, possono difendersi e addirittura contrattaccare. Il rapporto tra predatore e preda è un rapporto alla pari, inserito dentro degli elementi naturali in cui essi vivono, regolato da tecniche e caratteristiche specifiche delle specie (come artigli, zanne, velocità, forza) e che finisce per instaurare un meccanismo di equilibrio. Questo equilibrio si basa anche su una pari necessità: quella di sopravvivere. Dal risultato della caccia, infatti, dipende sia la vita della preda che del predatore. La caccia in natura non è divertente, non è un passatempo, non è una scelta. È un’attività molto rischiosa che comporta fatica, dolore, sofferenza, paura, morte. Una situazione quindi che ogni essere vivente cerca ovviamente e istintivamente di evitare, se possibile. È qualcosa in cui nessun animale ambisce di trovarsi, se non per la necessità vitale del predatore di sfamarsi e quella della preda di difendere se stessa e i suoi simili. Nessun uomo pre-civilizzato che abbia avuto la necessità di adattarsi alla caccia ha mai inflitto alle sue prede una crudeltà lontanamente paragonabile a quella che oggi l’uomo civilizzato infligge a miliardi di animali ogni anno, a prescindere dal tipo di allevamento. Gli animali nascono prigionieri, nessuna possibilità di scappare, vivono quasi sempre una vita di dolore e vengono uccisi quando la convenienza economica del padrone lo impone. Trovarsi di fronte al prodotto finale di questa lavorazione, disporne quanto e quando si desidera, e pensare che sia natura, che sia catena alimentare, non catena di montaggio, non è altro che una delle tante illusioni di cui l’uomo moderno ha bisogno per non pensare, per non rendersi conto di quanto sia inutilmente brutale la società in cui vive.
– Eng
Preys can simply be lucky in nature. They can run away, they can defend themselves against predators and even fight back. Between predator and prey there is a relationship of equals, connected to all the natural elements they live and balanced by procedures and traits characteristics of each species like claws, fangs, speed, strength. At the end the whole mechanism keeps nature in balance. This equilibrium is strictly connected with the need of surviving. The life of both predator and prey depends in fact from the outcome of hunting. Hunting is not fun in nature. It’s neither a diversion nor a choice. Hunting is a very risky activity that entails effort, pain, suffering, fear, death. Every living being is likely to avoid it instinctively, if possible. Animals don’t yearn for it. It’s about to be fed for the predator and defending himself and his own kind for the prey, just for surviving. No pre-civilized adapted-to-hunting man has ever inflicted to his preys such a pain like civilized man perpetuates it nowadays towards billions of animals, regardless of the farming method. Animals are born prisoners, with no possibility of escaping and living most frequently a life of pain. They are killed when the economic pursuit of the owner sets terms. Being provided with the final product of this processing, having full access to it whenever one wishes, deeming it natural and part of a food chain rather than an assembly line, is yet another illusion modern men need to avoid thinking, keep ignoring how uselessly cruel is and don’t realize how uselessly cruel is their society.
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